Rosamaria Montibeller, samba in salsa casalasca
I messaggi durante la diretta YouTube della sfida di Supercoppa Italiana tra E’ Più Casalmaggiore e Il Bisonte Firenze, domenica, erano praticamente tutti per lei. Perché per un buon 70% di quelle “missive” arrivava da Oltreoceano, e dal Brasile in particolare. Rosamaria Montibeller, che effetto fa essere l’unica portabandiera verdeoro nella serie A1 italiana? “E’ particolare, perché so quanto i miei connazionali amino questo sport. L’Italia ha accolto già diversi anni fa grandi giocatrici brasiliane e così la serie A1 è stato da subito uno dei campionati più seguiti anche in Brasile. A questo va aggiunto un dettaglio non da poco: il campionato brasiliano ora è fermo per la pandemia e così domenica sera, con l’opportunità della diretta YouTube, è stato quasi automatico per tanti tifosi di casa mia e appassionati, collegarsi per osservare la gara. E sarei bugiarda se dicessi che non mi aspettavo tutto questo affetto: ho visto tanti messaggi anche su Instagram (Rosamaria è tra le atlete con più follower al mondo, ndr) e forse il fatto che non vi siano altre ragazze del mio paese nel campionato italiano aiuta ad avere qualche riflettore in più addosso. Spero, anche della Nazionale”.
E siamo al punto. Si è tornati in campo, inaugurando la stagione che si concluderà l’estate prossima con le Olimpiadi di Tokyo. “Ai Giochi ci penso, ma so benissimo che sono ancora lontani: in Nazionale ero stata come posto 4, come schiacciatrice, con responsabilità diverse. Per riprendermi un’occasione, sono piano piano diventata opposta: ruolo diverso, meno possibilità di errore e palloni pesanti che spesso transitano dalle tue mani. Anche per questo motivo ho scelto l’Italia, perché è un campionato performante, che ti migliora: dopo l’anno a Perugia, volevo con tutte le mie forze restare in questo torneo e la chiamata di Casalmaggiore era ciò che aspettavo. Quello brasiliano è uno tra i team più forti del mondo, il che rende più complessa la strada verso la convocazione, ma sono sicura di me e so che voglio provarci fino in fondo”.
Domenica è arrivata l’eliminazione dalla Supercoppa: può capitare dopo sei mesi di non essere al 100%. Cosa salviamo e cosa va invece migliorato di questa E’ Più? “Credo si sia già visto qualche buon meccanismo. Abbiamo confezionato, a sprazzi, anche giocate niente male, il che significa che la qualità alla rosa non manca. Certo, servirebbe un po’ di continuità in più, ma questo è normale: quando giochi subito una gara da dentro o fuori e alle spalle hai soltanto sei mesi di stop, qualche allenamento e una amichevole (vinta contro Brescia, ndr), non puoi essere al 100% per tutta la gara. Dobbiamo acquisire continuità e da questo punto di vista il tempo è dalla nostra parte. Abbiamo perso contro una formazione sulla carta meno forte della nostra? Può darsi, lo capiremo strada facendo. Di certo, in queste condizioni un po’ fasulle, è più facile che il livello si appiattisca, favorendo chi magari parte dietro. Tra poche settimane sarà diverso, ne sono convinta”.
La diagonale con Lloyd è una delle migliori della serie A1. “Io sono felicissima di giocare con Carli: dobbiamo affinare la nostra intesa, perché lei è arrivata dieci giorni prima della gara con Firenze e quindi abbiamo condiviso pochi allenamenti insieme. Ho visto che cerca spesso la palla veloce, mi adatterò piano piano anche io e col tempo ci capiremo, ma direi che già abbiamo dimostrato buone potenzialità. Con lei ho giocato al Praia Clube, in Brasile, ma all’epoca io ero in posto 4 e dunque gli schemi erano un po’ diversi da quelli attuali. Servirà pazienza, ma mostreremo quanto valiamo e la nostra intesa”.
Come è stato tornare a giocare a porte chiuse con poche decine di persone sugli spalti, tutti addetti ai lavori o sponsor? “E’ stato un po’ triste, anche se la fame di campo era parecchia e dunque il peso del palazzetto vuoto si è sentito forse meno. Però giocare in queste condizioni è come andare a Rio a febbraio e non avere il Carnevale. La speranza è che, dopo questa prima sfida di riscaldamento, già dalla prossima in campionato si possa tornare a condizioni normali: per il PalaRadi gremito serviranno mesi, ma una capienza ridotta può essere un buon compromesso. So che la società sta lavorando con il comune e la ringraziamo, perché ha compreso quanto sia importante per noi il pubblico. Il lato positivo di questa faccenda è che comunque su YouTube in tanti hanno visto la partita: significa che il volley è mancato a tutti, per questo dobbiamo restituirlo alla gente. In sicurezza, ma facendo il possibile per non avere più palazzetti vuoti”.
Dopo un mese e mezzo di permanenza a Casalmaggiore, come si trova Rosamaria?
Molto bene, e non è una frase fatta. Dove sono nata e cresciuta, a Nova Trento, città fondata da immigrati proprio dal Trentino, vivono 12mila persone. Sono numeri sovrapponibili a quelli di Casalmaggiore. Quando è così, tutti si conoscono. E magari ti riconoscono e ti aiutano. Io l’ho sempre detto: arrivando dal Brasile, nei primi anni sapevo che avrei avuto bisogno di appoggio nella mia prima esperienza lontano da casa. E questo aiuto l’ho trovato nelle persone, nei tifosi, nella vita di tutti i giorni, nella gente che incontri per strada. Casalmaggiore, per me, è la dimensione ideale”.
Giovanni Gardani