Nebbie, il vuoto che non è mai tale…

… nebbie. Un po’ ci rassomigliano, confondono i contorni, cancellano ciò che è lontano e ci permettono di concentrarci su ciò che ci è più vicino o su quello che è al confine. Un’istante esatto prima di perdersi. O di ritrovarsi…

… nebbie. Sono gli istanti più intensi di golena, i momenti migliori per chi è figlio di questa terra, di queste lande. Difficile spiegare a chi viene da fuori perché le si ama, perché ci si possa sentire irrimediabilmente attratti dalla sensazione dell’essere persi nel nulla. Il nulla. Non ci si sente mai soli in fondo nella nebbia. E’ una ricerca vana quella della solitudine perché i confini, anche quelli che non vediamo, di quegli spazi ce li abbiamo dentro. E son confini mutevoli, linee liquide che variano coll’incedere lento dei passi…

… è questo il nostro orizzonte, questa la quiete che non è mai tale. La nebbia è un’unione intima e profonda con quel che vediamo, di quello che si intuisce e di quel che abbiamo dentro. La nebbia è la nostra storia, la nostra memoria, il nostro presente e il nostro futuro. Appena al di là del bianco che cela. Poco più avanti dei passi che possiamo decidere di fare se non abbiam deciso di tornare indietro…

… la nebbia siamo noi. Ne siamo – in fondo – intimamente innamorati, perché ci rassomiglia…

NC (testo e foto)

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