Maurizio Zecca, la corsa dei pensieri e l’arabo da imparare

… i libri in una borsina di cartone. Non se ne separa quasi mai, a meno che non siano riviste o libri di cui decide che può farne a meno. Maurizio Zecca, 76 anni, è così. Alla mattina al bar qualcuno che gli offre un bicchiere di latte lo trova sempre. Rigorosamente freddo, e senza zucchero perché c’è una glicemia da tenere sotto controllo. Ha passato indenne il Covid19, barricato in casa. Immerso nel suo studio e in qualche programma televisivo. Pochi e scelti, non a caso…

… una laurea in giurisprudenza, una vita a fare da interprete. Conosce inglese, francese, tedesco e russo ed i programmi che guarda sono o in russo, o qualche serie poliziesca in tedesco “Rex lo fanno solo lì, e mi piace, così come mi piacciono i polizieschi. Non c’è quasi mai nulla di interessante alla TV, per questo ne guardo poca. Ho la parabolica, guardo soprattutto i canali russi”. Il russo lo comprende bene e riesce pure a farsi comprendere. La sua compagna è di lingua madre russa. La TV non lo affascina così come lo studio. Sì, perché la straordinarietà di Maurizio Zecca è proprio nella voglia, costante, continua ed incessante di apprendere…

… “La mattina esco a fare un giro, poi il pomeriggio mi chiudo nello studio. Ho sempre qualcosa da imparare. Mi sono messo a studiare l’arabo. Ho la grammatica, i dizionari ed un corso. E’ una lingua non semplice ed ho iniziato da poco, ma può servirmi. Conosco arabi, e voglio poter parlare con loro nella loro lingua”. A volte sembra assente ma è solo un’impressione. La sua testa è in perenne moto, continua a pensare, a rimuginare, a ricordare. Passano persone in piazza, di quelle che conosce ti racconta ogni volta una storia. Lavoro, legami familiari e se capita un qualche aneddoto. Devi adeguarti ai suoi tempi, che sono tempi lenti. Con lui non devi avere fretta ma ogni volta ne vale la pena…

…. stamattina niente latte, lo ha già bevuto. “Non posso esagerare” dice accennando a un sorriso a chi glielo cerca di offrire “Me lo hanno già offerto”. Guarda avanti il dottor Zecca, a volte cerchi di seguire lo sguardo, cercare di capire dove va a parare ma non lo comprendi mai. Sai solo che è oltre, che è più in là. Arriva, anche se lui nella favola è la lumaca. La lepre lo sbeffeggia, ma poi la lumaca arriva sempre. Ci mette un po’ più tempo ma arriva…

… oggi pomeriggio c’è la lezione di arabo. Si chiuderà da solo nel suo studio, quaderno e libri a fargli compagnia, ed imparerà qualcosa di nuovo. Se il corpo va più lento, la testa ed i pensieri corrono molto più veloce dei nostri. Tanto che non riusciamo mai a stargli dietro. “E’ una lingua difficile – ci narra ancora una volta prima di salutarci – ma la si può imparare, come tutte le altre”. Corre Maurizio. molto più veloce di noi che spesso rimaniamo indietro…

Nazzareno Condina 

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