Maurizio Lui e gli scacchi, sport in crescita

Si dice che quello degli scacchi sia uno dei giochi più diffusi al mondo. Non esiste una stima ufficiale di quanti sono quelli che, almeno una volta in un anno, si siano confrontati con regine, torri e alfieri contro altri avversari o – come oggi succede – contro un computer. Anche se è praticamente impossibile fare una stima di quanti giocano saltuariamente a scacchi, Bessel Kok, un dirigente della FIDE (la federazione internazionale), in un intervista al giornale tedesco Neues Deutschland di qualche anno fa ha dichiarato che secondo stime attendibili sono circa 1.1 miliardi. Un numero destinato a crescere. Dapprima furono i paesi dell’est a dedicarsi, anche in maniera agonistica, a questo tipo di attività. Oggi si può dire che non vi sia paese in cui il gioco non abbia proseliti e che, restando la forza dei paesi dell’est forti della loro storia, paesi emergenti come India e Cina, ma anche i paesi occidentali, contribuiscano ogni anno alla crescita. Nella top player mondiale (FIDE) aggiornata al gennaio 2020, troviamo un norvegese, Magnus Carlsen al primo posto. Dietro di lui, a seguire, un americano, un cinese, due russi, un armeno, un francese, un azero, un olandese e un altro cittadino USA. Da notare che nei primi 100 senior uomini al mondo non c’è neppure, al momento, un italiano. Nelle donne, guidano la classifica mondiale due cinesi, seguite da un’indiana. Poi ancora Russia, Russia, Lituania, Kazakistan e India. Qui tra le prime 100, di Italiane ne troviamo 2: Marina Brunello (91) e Olga Zimina (98). Nella top 100 Junior M di italiani ne troviamo 3, il primo dei quali, Luca Moroni, è 35°. Una sola italiana junior, Desiree De Benedetto, al 95° posto.
Ma torniamo a noi. Maurizio Lui l’abbiamo conosciuto parecchi (se rapportati alla vita di Sportfoglio) anni fa. Era il nostro referente nel Velo Club Casalasco. Correva, insieme agli amici, in bicicletta. Poi, ad un tratto, la folgorazione.

“È da diversi anni che ho cambiato sport, ora mi dedico agli scacchi – ci racconta – e sono diventato istruttore FSI. Ho già fatto diversi corsi in biblioteca a Scandolara Ravara, ne sto facendo uno a Gussola e prossimamente anche a Martignana Po, corsi rivolti sempre a bambini e ai ragazzi di scuola primaria e secondaria”.
Uno sport, quello degli scacchi, che allenando la mente è molto utile in fascia scolare.

“Cerco in tutti i modi di divulgare questo bellissimo sport. La Comunità Europea nel 2012 ha votato all’unanimità una circolare in cui si invita tutti i paesi membri a inserirlo come materia curriculare. In molti paesi europei questo avviene già”.

L’Italia, come al solito, è indietro. Le classifiche le abbiamo viste ed è solo negli ultimi anni che gli scacchi hanno assunto una certa rilevanza.

“Sono i paesi dell’est – prosegue Maurizio – a fare la parte da leone. Anche paesi insospettabili tipo Romania. In Italia come al solito siamo sempre gli ultimi”.

Il 29 marzo all’oratorio di Scandolara Ravara si terrà il primo torneo di scacchi rivolto principalmente a bambini/ragazzi ma anche adulti.

“E’ una delle sei tappe – conclude – organizzate dal CSI di Mantova e orgogliosamente sono riuscito a portarne una nel mio paese. Sì è già svolta la prima tappa domenica scorsa a Marcaria e domenica si è disputata la seconda tappa a Canicossa di Marcaria”.

Degli scacchi si parlerà sempre di più anche in futuro. Uno di quegli sport in cui non serve essere alti, snelli, muscolosi. In cui non serve avere fiato, prestazioni superiori alla norma o abilità atletiche particolari: la differenza la fa la mente. Solo quella.

Nazzareno Condina

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