Il perché degli scacchi nella scuola dell’infanzia
Alla Scuola dell’Infanzia il gioco degli scacchi viene proposto come uno strumento educativo per il potenziamento cognitivo che rappresenta per i bambini di cinque anni una buona occasione per rinforzare le funzioni cognitive (la memoria, l’attenzione, la percezione, il riconoscimento e la comprensione delle informazioni del mondo esterno, la capacità di dare risposte adeguate e di farsi capire con le parole e le azioni, l’orientamento nello spazio e nel tempo) e per imparare ad usarle intenzionalmente. Ciò significa che queste, una volta emerse a livello di consapevolezza per tale ragione diventano fruibili sempre, nell’ottica di una vera e propria capacità di gestione della propria mente.
Gli scacchi sono quindi uno strumento educativo per favorire crescite sane, socializzazione e integrazione sociale, ossia per favorire lo sviluppo corretto delle capacità cognitive, metcognitive, affettive e relazionali.
(www.giocandoconire.it/didattica/)
Un bambino che riflette è un bambino che controlla la propria impulsività, secondo il pedagogista israeliano R. Feuerstein, allievo di J. Piaget, può imparare a pianificare le proprie scelte, diventare più consapevole.
Numerosi studiosi (Bruner, Ausubel, Vitgoskij) ritengono che i problemi di apprendimento non siano imputabili ad un basso quoziente intellettivo, ma piuttosto alla capacità di mettere in atto i processi che permettono di acquisire nuove conoscenze.
Si tratta allora di promuovere lo sviluppo di abilità cognitive, cioè della capacità di costruire il proprio sapere autonomamente e continuamente, in modo che ciascuno sia in grado di adattarsi a molteplici situazioni nuove e complesse.
L’ottica della formazione deve essere allora quella di costruire e potenziare capacità, abilità e competenze che le persone useranno domani.
Per perseguire questo obiettivo si sono sviluppati molteplici orientamenti di ricerca, uno dei quali è la pedagogia della mediazione.
Per mediazione si intende la possibilità che un educatore ha di organizzare, prevedere, analizzare le interazioni necessarie all’educabilità cognitiva degli alunni. Il mediatore agisce in modo che tutte le informazioni (input) divengano conoscenza; ciò significa che ‘l’insegnante’fa riflettere il bambino e gli offre gli stimoli per riflettere meglio su ciò che sta facendo (metacognizione). Lo aiuta cioè ad imparare ad interpretare, organizzare e strutturare le istruzioni ricevute dall’ambiente e, di conseguenza, lo conduce ad una progressiva autonomia, in modo da sapersi adattare gradualmente e con flessibilità a tutte le situazioni nuove.
Ma per educare o trasmettere nozioni, bisogna prima di tutto comunicare, creare relazioni, attivare interazioni personali positive che veicolino più facilmente valori, contenuti, abilità, regole… principi fondamentali nei nostri interventi educativi condivisi dalle scuole dell’Infanzia del nostro Istituto Comprensivo.
Durante le lezioni si pone grande importanza e attenzione alla dimensione della VERBALIZZAZIONE che favorisce il formarsi del pensiero e facilitandone la memorizzazione. Attraverso la RIFLESSIONE e l’osservazione accurata del mondo circostante è possibile raccogliere il maggior numero di informazioni che permetteranno soluzioni possibili.
Grazie alla condivisione è possibile capire come risolvere un determinato problema in modo diversi con ragionamenti diversi “Menti diverse fanno ragionamenti diversi”; la diversità viene vista come ricchezza.
Tanto più una mente è allenata a fare analogie, tanto più semplice diventa il trovare la soluzione ad un problema nuovo. (G. Pecoraro, La filosofia pedagogica e la metodologia di Reuven Feuerstein)
Da queste riflessioni teoriche è stato elaborato un percorso educativo che si è perfezionato in itinere grazie all’attenta osservazione delle docenti che insieme all’esperto hanno saputo tradurre in attività ludico/psicomotoria il “gioco dei re” su scacchiera gigante.
Di seguito, nei numeri successivi vorremmo proporre ai lettori le attività educative che hanno costituito il nostro percorso didattico di giocomotricità su scacchiera gigante.
Per coloro che fossero interessati
ad approfondire l’argomento
Graziano Marchi
graziannamarchi@alice.it
339 6672439