Il parco delle campionesse d’Europa è solo un ricordo

#1 Lucia Bacchi
#3 Carli Lloyd
#5 Imma Sirressi
#6 Giada Cecchetto
#7 Marianna Ferrara
#8 Lauren Gibbemeyer
#10 Carlotta Cambi
#12 Francesca Piccinini
#13 Rossella Olivotto
#14 Margareta Kozuch
#15 Jovana Stevanovic
#16 Valentina Tirozzi
#18 Tereza Matuszkova

… Francesca Piccinini non esiste più, e con lei se ne è andata anche Lauren Gibbemeyer e Vale Tirozzi. Altre due compagne hanno perso il loro ‘albero di riferimento’ ed altre, pur avendo conservato – non si sa sino a quando – l’albero, non hanno più neppure il nome a ricordarle. Il parco dedicato alle campionesse d’Europa, il maggior risultato raggiunto (a squadre) dalla città nella sua storia, è seriamente compromesso. Era stato il comune casalese, in collaborazione con il Consorzio Forestale Padano e la VBC Pomì (allora si chiamava così), a decidere di dedicare un Parco cittadino alle giocatrici che il 10 aprile 2016 al PalaGeorge di Montichiari avevano alzato la Coppa dei Campioni, il maggior trofeo a livello europeo ed erano poi giunti ad un passo dal mondiale, perdendo solo la finale. Il parco era stato intitolato, il 21 aprile del 2017, ‘Alle 13 Campionesse d’Europa’, per ricordare ogni atleta erano state piantate 13 piante e, in prossimità sul marciapiede, apposti cartellini identificativi…

… quattro di quelle piante non esistono più, un’altra è messa male mentre le altre, pur spelacchiate, sembrano resistere al sole e alla scarsità d’acqua. Il comune ha solo un incaricato al verde che però di aree ne deve seguire tante, a partire da quella delle scuole e fa quel che può. Prima o poi cadranno anche i restanti arbusti. I cartellini sarebbero tutti da rifare. Alcuni non esistono più ed altri sono logorati dal tempo. Sembrano passati secoli, e son passati solo poco più di 3 anni…

… il parco, per inciso, è solo un nome: due grandi appezzamenti d’erba, nessuna pianta, un sole cocente che abbatterebbe chiunque, e qualunque cosa che giacesse solitaria. Due immensi appezzamenti usati per lo più come ‘caccatoio’ per cani. Forse, per onorare la memoria di quell’impresa, basterebbe un ceppo o una lastra di marmo con una incisione: dura di più, non ha bisogno di particolare manutenzione e neppure d’acqua. Ma più di quello magari, tutt’attorno, piante, panchine e giochi per bambini. Il parco delle campionesse d’europa, a prescindere dalle piante dedicate alle singole, forse acquisirebbe un senso. Più di quello che (non) ha adesso…

N.C.

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