Bambini e ferrate: la montagna dei più piccoli
Avete dei bambini e siete appassionati di montagna? In questo caso potreste togliervi un sacco di soddisfazioni portandoli con voi. Sì, perché i bambini, a meno di particolari problemi di salute, sono degli straordinari scalatori e se dimostrano un po’ di talento, vale la pena coltivarlo con tutte le dovute sicurezze del caso.
Escludendo quindi le classiche passeggiate (comunque assolutamente consigliate), se il vostro piccolo Manolo ha già otto o nove anni ed una statura sufficiente, ovvero almeno 130/140 cm, potrebbe essere il momento giusto per “iniziarlo” a qualcosa di più impegnativo ma che regalerà sicuramente parecchie soddisfazioni. Sto parlando delle vie ferrate.
Innanzitutto: cosa sono le vie ferrate? Semplificando molto, si tratta di vie alpinistiche/escursionistiche, opportunamente attrezzate con strutture artificiali (staffe, cambre, cavi metallici) che aiutano la progressione da effettuare in auto assicurazione. Senza le attrezzature artificiali, le vie sarebbero esclusivamente alpinistiche e quasi impossibili da percorrere a meno di utilizzare tecniche complesse e manovre di corda non alla portata di chiunque.
Cosa occorre per diventare “ferratisti”? Sicuramente un caschetto, un imbragatura e un set con due longe, moschettoni e dissipatore oltre ovviamente ad una buona preparazione atletica. Una volta il set da ferrata ce lo costruivamo, oggi invece sono disponibili in commercio modelli completi ed omologati che riducono sensibilmente i rischi e la necessità di conoscenze in materia alpinistica per la preparazione. Si tratta di materiale che con una spesa minima può essere tranquillamente acquistato nei migliori shop di montagna. In aggiunta ci si può dotare anche di sistemi di ancoraggio per riposare sulle vie particolarmente impegnative (fettucce e moschettoni) e guanti specifici per evitare abrasioni o scivolamenti nell’afferrare cavi e staffe.
Le vie ferrate, come le vie di arrampicata, hanno una propria classificazione di difficoltà secondo varie scale internazionali ed in rete è possibile trovare parecchie relazioni con foto e video per poter preparare al meglio ogni escursione. Un sito che mi sento di consigliare vivamente per questo motivo è Ferrate365.it che raggruppa oltre quattrocento relazioni più numerosi articoli di approfondimento in materia fra cui appunto le tecniche di ferrata con bambini.
Le vie ferrate infatti possono naturalmente essere percorse insieme ai nostri figli, utilizzando accorgimenti mirati. Fondamentale (se non si è esperti) affidarsi ad una Guida Alpina o al CAI (Club Alpino Italiano) che possono insegnare le corrette tecniche di progressione ed assicurazione sia ai nostri piccoli che a noi adulti. Una volta raggiunto un buon livello di esperienza possiamo comunque procedere in autonomia. Innanzitutto occorre insegnare bene al bambino il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale spiegandogli i rischi che si devono assolutamente evitare. E’ fondamentale individuare una via ferrata adatta, non troppo impegnativa, con avvicinamento e rientro possibilmente brevi.
Il bambino deve indossare le stesse protezioni degli adulti, ovviamente parametrate su di loro. Sulla scelta dell’imbrago è preferibile utilizzarne uno completo oppure quello basso ma aggiungendo una pettorina per ridurre il rischio di ribaltamento che nei bambini è maggiore rispetto agli adulti. Per quanto riguarda il set da ferrata, i più recenti sono predisposti per un peso tra i 40 ed i 120 chili quindi è essenziale che, indipendentemente dalla scelta di tale set (che in ogni caso deve avere ed utilizzare), il bambino debba essere assicurato al genitore per ridurre al minimo qualunque rischio di caduta.
Per fare questo serve avere a disposizione uno spezzone di corda di almeno 9 mm di diametro e con lunghezza compresa tra i 20 ed i 30 metri. La corda dovrà essere legata sia all’imbrago del bambino sia a quello dell’accompagnatore con un nodo a otto con frizione. E’ possibile anche utilizzare tecniche alpinistiche di progressione in conserva che però prevedono conoscenze più specifiche e l’impiego di altri nodi come ad esempio il machard.
La progressione è molto intuitiva: sui tratti verticali parte per primo l’adulto che, una volta raggiunto un punto di sosta, si blocca in sicurezza e procede al recupero della corda intanto che il bambino sale. Il recupero della corda deve essere effettuato con le opportune misure di sicurezza e di frenata, ovvero utilizzando un moschettone con la tecnica del nodo mezzo barcaiolo (molto semplice ma con lo svantaggio di non essere un nodo autobloccante) oppure utilizzando freni a secchiello o una piastrina. In commercio esistono varie tipologie di freni, validi e di relativamente semplice utilizzo.
Se si procede orizzontalmente invece, ad esempio su cenge, traversi o tratti discontinui, è molto utile che l’adulto posizioni dei rinvii da arrampicata nei tratti in cui la corda deve seguire la progressione: in questo modo si possono evitare oscillazioni pericolose del piccolo in caso di caduta. Ovviamente il bambino dovrà recuperare i rinvii agganciandosi al proprio imbrago mentre raggiunge il genitore e restituirglieli per il successivo tratto. Quanto riportato non è assolutamente esaustivo e quindi rinnovo il consiglio di iniziare con il sostegno delle Guide Alpine.
Non improvvisate mai perché in montagna bisogna operare, sempre ed in qualunque situazione, con piena cognizione di causa tenendo ben presente che andare in ferrata non è più sicuro dell’arrampicata e che il fattore di caduta è potenzialmente molto pericoloso, forse anche più che in arrampicata. Una delle regole non scritte per i ferratisti infatti è che “in ferrata non si deve mai cadere”. Altra regola non scritta ma ugualmente importante: dovete essere sicuri nella progressione e dovete essere in grado di “sentire” la sicurezza del vostro bambino.
Spesso se l’adulto non è psicologicamente pronto, il bambino ne riflette l’atteggiamento provocando reazioni di paura controproducenti. Sempre meglio fermarsi prima che sia troppo tardi, infatti nella quasi totalità dei casi, sulle vie ferrate, il rientro dalla stessa strada dell’andata non è possibile. Bene, abbiamo quindi il materiale, abbiamo le conoscenze necessarie per poterci muovere ma dobbiamo ancora scegliere l’itinerario.
Ci viene sempre in aiuto l’ottimo portale Ferrate 365 che, oltre a fornire nominativi di Guide Alpine da contattare e numerosissime informazioni utili alla pianificazione, raggruppa le vie per difficoltà e ne individua molte specifiche per i nostri piccoli scalatori. In base alla mia esperienza posso consigliare alcuni percorsi ma ovviamente la scelta è molto personale in base alle capacità di ciascuno. Innanzitutto a poca distanza da Casalmaggiore c’è il Parco delle Fucine e Ferrate di Casto (BS) che offre ben quattordici vie ferrate di ogni livello, con ponti tibetani, zip line e scale metalliche ed offre la competenza di ottime guide che possono accompagnarvi ed istruirvi nelle escursioni.
La ferrata principale per i bambini, a Casto, è sicuramente la famosa Stretta di Luina, percorso attrezzato che si snoda seguendo il tragitto di un torrente incuneato in una stretta forra lunga circa quattrocento metri, larga da uno a tre metri e sotto pareti strapiombanti davvero impressionanti con altezza variabile tra i trenta ed i quaranta metri. A Castelnovo ne’Monti (RE) invece abbiamo una bellissima zona ricca di possibilità. Per i bambini segnalo le Balze di Malpasso, una bella via semplice con un solo breve punto verticale leggermente impegnativo (variante estrema esclusa) e due ponti tibetani di cui uno lungo ben cinquanta metri.
Sempre in zona abbiamo la famosissima Pietra di Bismantova che nella sua parete Ovest ospita una via di recente creazione (2017) la Ferrata dell’Ultimo Sole, tecnicamente non impegnativa ma che rispetto alle Balze, offre maggiore verticalità e soddisfazione. Presso la Pietra opera, tra l’altro, un gruppo di Guide molto preparate il cui supporto è prezioso nel percorrere queste ferrate.
Vicino a Castelnovo inoltre, se non siete sazi, si trova il parco avventura di Cerwood a Cervarezza (RE) dove non si scalano le rocce ma… gli alberi! Se avete più tempo e potete viaggiare un po’ di più, potete provare la Ferrata Colodri o la Ferrata Susatti a Cima Capi, tra Riva del Garda e Arco (TN) due vie decisamente semplici ma che offrono un panorama molto appetibile anche per gli adulti, dominando di fatto tutta la zona dell’alto Garda e le celebri falesie teatro delle migliori competizioni mondiali di free climbing. Le possibilità sono innumerevoli, anche in alta montagna.
Ad esempio sopra il Passo San Pellegrino, tra la Val di Fassa e il Bellunese, c’è l’Alta via Bepi Zac, che, nella prima sezione (lato Fassa), permette di raggiungere varie cime attraverso creste scenografiche e di visitare alcune postazioni della Prima Guerra Mondiale. Nel Primiero (TN) invece troviamo la breve ma divertentissima Ferrata Didattica Val di Scala che offre in circa mezz’ora di percorrenza, praticamente tutte le casistiche che è possibile incontrare sulle vie ferrate vere e proprie. A Nord Ovest (Gressoney) ci sono la Ferrata dei Bambini e la Ferrata Harry Potter pensate esclusivamente per le famiglie. Sugli Appennini, oltre alla zona di Bismantova e Malpasso, troviamo vie semplici sulle Alpi Apuane, sul Gran Sasso e c’è qualcosa da fare anche in Sardegna.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti e se visitate Ferrate 365 potete sbizzarrirvi sul serio a cercare l’itinerario che fa per voi e che potrete studiare in ogni minimo dettaglio dall’avvicinamento al rientro grazie al grande lavoro dello staff che gestisce il portale. L’importante, non smetterò mai di ripeterlo, è che l’approccio avvenga con criterio ed avendo sempre a cuore la sicurezza nostra e dei nostri figli.
Come mi ha insegnato Don Marco Tizzi, della montagna bisogna sempre avere paura. Solo così avremo l’accortezza di limitare ogni rischio inutile. Bene, non vi resta che approfondire sulle fonti che vi ho citato, scegliere il percorso più adatto e lanciarvi in queste nuove avventure… Anche in famiglia e tutti in sicurezza. (Ringrazio lo staff del sito Ferrate 365 per l’amicizia, la collaborazione ed alcune foto)
Marco Vallari
(protagonisti nelle foto: Eugenio e Teresa Vallari)