Antonella Pizzamiglio, gli splendidi scatti della piena
Hanno presidiato gli argini, in questi giorni, ed altrettanto continueranno a fare nei prossimi. Sono loro, i volontari della Protezione Civile, i sindaci coraggiosi a partire da Alessandro Gozzi, impegnato anche nella posa dei sacchetti e nel trasporto ed anche in territorio non suo. O Stefano Belli Franzini, che ha presidiato il proprio tratto di argine e la golena, contribuendo ad alzare l’argine in località Valloni, o Emanuel Sacchini, sindaco di Torricella del Pizzo, che ha partecipato allo sgombero di Borgo Piazza e alla messa in sicurezza delle 10 famiglie che vivono al di là dell’argine maestro.
Uomini e donne coraggiose che hanno dato uno straordinario esempio di unione. Il fiume unisce, anche quando è irato, anche quando si riprende quello che è suo, l’area delle golene. Il fiume non ha confini. E’ di Pomponesco, è di Dosolo, di Viadana, di Casalmaggiore, di Martignana Po, di Gussola, di Torricella e di Motta Baluffi ed è di tutti. Si difende tutti insieme e ci si difende quando poi decide che è tempo di crescere.
A testimoniare, in area Casalasca, il lavoro diurno e notturno dei volontari una straordinaria fotografa, fortemente ispirata e da sempre sensibile a tematiche di natura sociale. Antonella Pizzamiglio ha fatto scatti tra i più intensi e veri di questa piena. Ha fermato la fatica, la passione, il coraggio, l’unità. Foto straordinarie che vi proponiamo.
Nata a Casalmaggiore (CR) il 30 gennaio 1966, Antonella è fotografa di professione, segue il suo percorso evolutivo e professionale associando la fotografia alla “magia del vivere”.
Dopo quella che lei stessa definisce l’arte dell’apprendere, alla fine degli anni ’80 inizia a lavorare nel cinema come fotografa di scena collaborando con personaggi del calibro di Marcello Mastroianni, Renato Pozzetto, Francesca Archibugi, Neri Parenti e molti altri.
Una parentesi poi nel mondo del teatro dove realizza servizi per il Festival dei due Mondi di Spoleto, per il Teatro Due di Parma e per il teatro di Casalmaggiore per poi abbracciare il Progetto “La fotografia oltre la ragione” che la impegnerà in aiuto all’emarginazione per ben 4 anni presso l’allora Ospedale Psichiatrico di Trieste .
Proprio a Trieste un incontro importante con il Prof. Franco Rotelli segnerà la sua vita e il suo percorso professionale. L’impegno nel sociale vedrà la sua massima espressione con un reportage realizzato nel 1989 a Leros (Grecia) in quello che è stato definito come il peggior manicomio mai visto al mondo. Quegli scatti-denuncia avrebbero permesso l’intervento della Comunità Europea che finanzierà nel 1990 un progetto che cambierà le sorti di migliaia di persone.
Antonella non ha perso la sua fine capacità di fermare le emozioni. E’ ancora una delle migliori testimoni del suo – e del nostro – tempo in area Casalasca. Quelli in galleria sono i suoi scatti di questi giorni. Ottimi scatti di una grande fotografa.
Nazzareno Condina