Alessandro Bastoni: 60 milioni o niente

“Per meno di 60 milioni non se ne parla”: anche se la cifra ufficiale, sul sito di Transfermarkt, è 55 milioni di euro, chiunque bussi alla porta dell’Inter si sente rispondere così. Il valore è quello di Alessandro Bastoni, difensore classe 1999 di Piadena Drizzona che, a forza di alzare l’asticella, sembra quasi voler rimandare di anno in anno la stagione della consacrazione.

Nel senso che il salto definitivo è probabilmente già avvenuto, ma le potenzialità sono talmente alte che è difficile pensare a dove possa arrivare ora Alessandro.

Intanto, per cominciare, il 2021 potrebbe essere l’anno del suo secondo titolo, il primo in un campionato che conta: Alessandro, infatti, aveva vinto da protagonista lo Scudetto Allievi con l’Atalanta, peraltro castigando la Juventus in semifinale e poi in finale proprio l’Inter, evidentemente la squadra del suo destino, con due reti decisive. Ora però è lo Scudetto “vero”, quello dei grandi appunto, che si avvicina a grandi passi. Al momento in cui andiamo in stampa non conosciamo ancora il risultato del recupero Inter-Sassuolo, giocato mercoledì, che potrebbe dare ai nerazzurri milanesi il +11 sul secondo posto, massimo vantaggio da inizio stagione.
Ma al di là delle cifre l’impressione è che Conte abbia trovato da qualche tempo la quadratura. E che in questo processo tattico Bastoni sia stato una delle pedine fondamentali e imprescindibili. Titolare in 24 gare su 29 giocate sin qui (una sola saltata per infortunio), Alessandro è sempre stato protagonista nella difesa a tre, comprendendo la delusione Champions, che tuttavia pare essere stata una tappa decisiva nella maturazione della vera Inter. Un percorso per nulla oscurato dall’unico neo in questa cavalcata, ossia il gol personale, che nelle due precedenti stagioni in A Alessandro aveva sempre trovato (una rete a Parma, due all’Inter nel primo anno con Conte). Un gol che, peraltro, può ancora arrivare nelle prossime nove sfide, sempre ammesso che nel mentre non sia giunto contro il Sassuolo.

Dunque, più che una consacrazione, è una conferma quella che il classe 1999 sta vivendo: ed è proprio alla luce di questa continuità ormai acquisita che diversi club internazionali hanno bussato alla porta dell’Inter. Sentendosi rispondere così come scritto in apertura. Dato che 60 milioni non sono pochi, c’è chi ha provato a inserire contropartite: la Juventus ha offerto Demiral più soldi, il Bayern Monaco Süle e altri soldi. L’unica società che pare intenzionata a mettere sul piatto cash abbondante è il Manchester City, con Guardiola che – esperto in costruzione del basso – vorrebbe per la sua squadra e la sua metodologia di fare calcio un difensore coi piedi buoni, capace di edificare la manovra a partire dalla propria area di rigore. Come Alessandro, appunto, che quest’anno non si è fatto mancare un paio di assist da lontano, come già lo scorso anno. Va detto che l’inter, per amore di verità, ha respinto al mittente tutte le offerte e non intende privarsi di Bastoni, per il quale è già pronto il rinnovo del contratto: mica male per un club, quello nerazzurro, abbastanza famoso per avere bruciato tanti talenti giovanissimi (Ranocchia vi dice nulla?).

Tornando ai piedi, in senso letterale, quello sinistro di Alessandro può fare molto comodo anche in ottica Nazionale con balcone già attrezzato e rivolto agli Europei. C’è un problema, però: Chiellini e Acerbi sono i “titolari” tra i convocati di Mancini che intende attrezzare la sua difesa con uno stopper mancino e uno destro e con un gioco delle coppie (quattro stopper convocati, uno titolare e uno in panchina ad ogni gara). Dunque, salvo infortuni, Alessandro al momento sarebbe fuori. Tuttavia il problema Covid rischia di allargare le rose delle Nazionali da 23 a 25 giocatori (è in corso la valutazione da parte dell’Uefa) e, in questo caso, ecco che Mancini potrebbe scegliere di portarsi uno stopper in più, in considerazione della forma fisica non più così integra di Chiellini, spesso out per infortunio in questa stagione. Insomma, anche se l’Inter ha quasi vinto questo Scudetto (tocchino pure ferro gli amici nerazzurri, noi non cambiamo idea), ecco che le prossime nove gare per Alessandro risulteranno comunque decisive.

Giovanni Gardani

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