L’IRONMAN PARLA CASALASCO: NATASCIA PIZZA QUARTA A NIZZA

L’Ironman è uno sport duro, lo dice anche il nome stesso, bisogna essere di ferro, o forse ancora meglio d’acciaio, per riuscire ad affrontare una disciplina così impegnativa. Ma non è solo il fisico a essere impegnato in questa vera e propria impresa, serve una mente altrettanto di ferro per riuscire ad andare contro i propri limiti. Ce lo insegna Natascia Pizza, bozzolese di nascita ormai adottata da Rivarolo del Re dove vive, che pochi giorni fa è riuscita a guadagnarsi un quarto posto che, solo pochi anni fa, era quasi impensabile. Natascia è un’atleta che mette nel suo sport sacrificio, cuore e tanta determinazione e la passione per quello che fa viene trasmessa anche solo sentendola parlare.

Partiamo dalla fine, il quarto posto VinFast Ironman World Championship nella categoria F50-54 a Nizza. Che emozione hai provato appena arrivata al traguardo? E soprattutto, quando hai capito che poteva arrivare un risultato simile?
Mentre correvo lungo la finish-line davanti a me si stagliava imponente il traguardo che si ergeva maestoso e al culmine la scritta “World Championship”, carico della sua indescrivibile potenza simbolica, lo speaker che pronunciò il mio nome “ NATASCIA YOU ARE AN IRONMAN!”, lì il mio cuore è impazzito. Ho alzato le braccia perché, a prescindere da tutto, è stata una vittoria arrivarci, ero felice di essere riuscita per la terza volta a concludere un Ironman ma con un’emozione ancora più forte perché erano i Campionati Mondiali. Pensavo di arrivare esausta e distrutta invece avevo solo un dolore alla gamba e alla schiena, ma, vista l’impresa, ci stava. Mi sono resa conto del tempo quando l’ho visto sul terminale e non ci credevo. Pensavo di impiegarci molto di più viste le difficoltà del percorso bicicletta e quindi ero entusiasta. Ho saputo del risultato solo all’arrivo. Mentre stai facendo le varie frazioni non te ne rendi conto ma ho capito che stavo andando bene quando, nella maratona, il mio compagno mi ha urlato dalla folla che avevo gestito benissimo le altre due frazioni e di continuare il mio passo nella corsa…io stavo bene, ero serena e con il sorriso, tutto procedeva al meglio. I mesi di lunghi sacrifici stavano portando un ottimo risultato non sapendo però ancora quale.

Diamo una mano ai neofiti, ti chiedo di spiegare che cos’è un Iron Man. Quali sono le difficoltà di una gara così dura? Come la gestisci mentalmente e fisicamente?
L’ironman   è la distanza “regina”, quella dell’”Anything is possible”. Si articola in tre frazioni: nuoto per 3,8 km nel mare, con o senza muta a seconda della temperatura dell’acqua, 180 km in bicicletta e, per concludere, la maratona con i classici 42,196 km. Le difficoltà sono tante perché occorre gestire i tre sport, difficoltà che derivano anche dal tempo che si ha a disposizione durante i lunghi mesi di preparazione. Non siamo professionisti e quindi occorre incasellare tutto, dalla famiglia al lavoro agli imprevisti della vita quotidiana. Per un triatleta l’ironman è nella nostra testa e sta a noi insegnare al nostro corpo ad andare ad “acciuffare” il risultato, ad affrontare i tanti sacrifici e i momenti di solitudine. Perché l’allenamento non è solo fisico, fatto di tante ore di sport, ma anche mentale. Oltre al corpo occorre preparare la mente, servono determinazione, costanza, perseveranza, dedizione, resilienza e tanto amore per questo sport. Le sveglie all’alba per correre, il nuoto e bicicletta alla sera e nel week end…le lunghe ore in bicicletta… e quest’anno, con un dislivello di 2500 mt gli allenamenti sono stati ancora più pesanti e in solitudine, perché occorreva prepararsi, oltre che alla quella fisica, anche alla stanchezza mentale e, credetemi, è stata veramente dura. L’ironman inoltre è uno sport per tutta la famiglia…devi avere a fianco una persona che condivida il tuo sogno perché le ore che dedichi alla preparazione le togli alla vita familiare. E qui ho il mio punto di forza, il mio compagno che mi ha supportato in tutto.

Ci ritroviamo dopo una decina d’anni quando, dopo che avevi corso la maratona di New York, eri uscita su SportFoglio…cos’è cambiato in questi dieci anni?
Sono stati 10 anni intensi, a New York ero andata per un mio grande sogno personale e per affrontarla in un momento decisamente particolare della mia vita. Poi ho corso un sacco di maratone, compresa la “100 km del Passatore”. Si ha sempre l’esigenza di andare oltre e provare nuove emozioni per mettersi alla prova e cercare sempre di dare il meglio di sé.

Come ti sei avvicinata a questo sport? Tu che nel 2019, a tua detta, non sapevi quasi nuotare…
In una cena di fine anno con la mia società sportiva, degli amici che stavano iniziando questo sport ne parlavano con entusiasmo e ho visto nei loro sguardi un’emozione incredibile. Con Paolo, un amico che mi ha sempre spronato ad avventurarmi in nuove avventure sportive, abbiamo deciso di andare a sentire a Viadana. Qui ho incontrato Antonella, podista mantovana della squadra del Triathlon Viadana, che mi ha spinto a provare, anche lei felice ed entusiasta. Cristian, il mio compagno, anche lui podista mi ha consigliato di provarci, appassionandosi poi anche lui al ciclismo…e così abbiamo la possibilità di condividere oltre alla corsa anche la bicicletta! A Viadana ho trovato come mister Guia Pescatori, che allenava la squadra dei triatleti, e mi ha aiutato decisamente tantissimo…chi c’era ha visto che non finivo i 25mt di nuoto. Poi la mia prima bici da corsa nel maggio 2019, anche qui notevoli difficoltà, avendo usato solo sino ad allora una mountain bike. Ma è proprio qui che occorre perseveranza e costanza. Crederci sempre e non arrendersi mai perché le difficoltà sono tante, come nella vita.

Ma fuori da maglietta e pantaloncini, chi è Natascia? Una sportiva quasi estrema con un lavoro sedentario…

Lavoro nell’ufficio segreteria della Cassa Rurale ed Artigiana di Rivarolo Mantovano con mansioni di pura contabilità, quindi un lavoro davvero sedentario. Il mio carattere dinamico quindi è messo a dura prova durante tutte le ore seduta ad una scrivania! Il mio corpo e la mia mente hanno bisogno di una sferzata di energia prima e dopo le ore di lavoro e questa energia mi arriva dallo sport, perché oltre a farmi sentire bene mi diverte tantissimo.

Ora, dopo questo bel traguardo, cosa ti preponi sportivamente? Dove ti potremo tifare?

Sinceramente sto ancora godendo di questa bellissima emozione, ma ero già iscritta alla maratona di Firenze e Reggio Emilia quindi farò queste tra novembre e dicembre. Per quando riguarda il triathlon ci vediamo al prossimo Ironman..ma non so ancora a quale!

Una chiacchierata a cuore aperto con un’atleta che speriamo ci dia ancora tante gioie ma che, sicuramente, ci metterà tutta se stessa per riuscire a togliersi tutte le soddisfazioni che merita.

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