Dalla parte di mamma Carli Lloyd
… tante felicitazioni Carli. Non ascoltare le (poche) voci dei tifosi che si scagliano contro di te, per il solo fatto di essere rimasta incinta. Sta per affrontare un passaggio importante, e bellissimo, e lo sport passa in secondo piano. Non ascoltare i pochi che s’indignano, e che spesso lo fanno per qualunque cosa, quelli che vivono lo sport come fosse l’unica ragione di vita. Prendi con te solo l’abbraccio della società e quello dei tanti tifosi che ti hanno difeso, si sono complimentati, hanno accolto la notizia con un sorriso così come dovrebbe essere sempre…
… tante felicitazioni Carli. Diventerai mamma e se avrà metà del tuo carattere o solo una traccia del tuo sorriso sarà un figlio (o una figlia) meraviglioso. Lo crescerai con il coraggio che hai quando scendi in campo, lo proteggerai e l’amerai come se fosse la cosa più importante della tua vita. E certo lo sarà. Sarai una mamma speciale, una mamma ‘volante’ e quando sarà tempo tornerai anche in campo se lo vorrai. Perché un’atleta con la classe cristallina come la tua può sempre tornare e troverà sempre qualcuno disposto ad accoglierla a braccia aperte…
… di persone senza cuore e senza pensieri – credimi – ne è pieno il mondo ma in questo caso non sono che un’esigua parte di una tifoseria che ti ha sempre voluto bene, che hai conquistato con il tuo spirito di abnegazione, le tue prestazioni figlie di fantasia, tecnica e coraggio, la tua innegabile simpatia. E’ vero che nello sport la riconoscenza è un concetto che spesso si dimentica, ma noi ti siamo riconoscenti…
… ero a Montichiari quando, insieme alle altre pantere rosa sei arrivata sul tetto d’Europa. Quando la gioia ci abbracciò tutti. Ricordo un giornalista un po’ impacciato nella baraonda, ma ricordo pure e bene, Francesca Piccinini che si fermò per un’intervista video, e poi e Lauren Gibbemeyer, Anna Margareta Kozuch, Jovana Stevanovic, Carlotta Cambi, Imma Sirressi e Vale Tirozzi. Ma ricordo pure te, e il tuo sorriso incrollabile, regista di quel team di sfrontate che affrontavano il meglio del volley europeo con la spavalderia di chi sapeva di non aver nulla da perdere. Ricordo la tua esplosione di gioia all’ultimo punto. Fu un miracolo e di quel miracolo ne sei stata parte…
… tante felicitazione dunque Carli. Nella vita lo sport non è importante quanto altre cose, e non lo è mai come una vita a cui stai per dare la luce. E ci dispiace per quello sparuto manipolo di ‘tifosi’ che non l’ha capito ma vai avanti e fregatene. In bocca al lupo mamma Carli. Questo mondo ha bisogno di sportive col sorriso e di mamme coraggiose. E, a pensarci bene, tu sei tutte e due le cose…
N.C.