Cinema, i consigli di Giovanni Gardani per gennaio 2020
Obiezione, vostro onore: siamo già a metà gennaio. Vero, ma in fondo chissenefrega. Tutti i titoli che qui vi proponiamo, se sono usciti, lo hanno fatto da poco e comunque in sala si trova ancora tutto. Ecco, dunque, la nostra decina consigliata per iniziare al meglio il 2020.
TOLO TOLO (uscito il 1° gennaio): Nel bene o nel male, ne parlano tutti. E ne parliamo anche noi con una recensione ad hoc. Il film di Zalone ha scosso l’opinione pubblica e, già per questo motivo, ha fatto centro. Campionissimo d’incassi, sonda un tema assai delicato (e purtroppo sempre più politicizzato), ossia quello dell’immigrazione e di tutto ciò che le ruota attorno. Il grande successo riscosso dovrebbe tenerlo in sala ancora a lungo.
HAMMAMET (uscito il 9 gennaio): Il crepuscolo di Bettino Craxi, tra i pochi condannati in uno dei più grandi scandali della politica italiana (forse, anzi, il più grande). Osannato Favino, un pochino meno il film, definito da qualcuno troppo superficiale. Gianni Amelio però, solitamente, è una garanzia, almeno se riesce ad affondare le unghie nella carne della storia. Noi sospendiamo il giudizio: comunque è da vedere.
PICCOLE DONNE (uscito il 9 gennaio): Un romanzo generazionale indimenticabile e un cast di primissimo ordine. Ci sono tutti gli ingredienti per fare centro con Saoirse Ronan ed Emma Watson chiamate alla prova della vita, ma allenate da una carriera già lanciata. Una famiglia senza uomini deve crescere tra le difficoltà di una società incapace di accettare l’anomalia. Occhio a Greta Gerwig alla regia, già rivelazione in “Lady Bird”.
CITY OF CRIME (uscito il 9 gennaio): Azione pure con Chadwick Boseman, che dopo avere sbancato con la Marvel diventando la Pantera nera dei fumetti, fa il poliziotto buono in una rete corrotta che certo non agevola il mestiere. L’inseguimento nel cuore di Manhattan ad un certo punto sfugge di mano e ha bisogno di una decisione drastica, ossia chiudere i 17 ponti dell’isola, per fare centro. A mali estremi, estremi rimedi.
JOJO RABBIT (esce il 16 gennaio): A nostro personalissimo gusto, il film più atteso del mese e tra i più attesi dell’anno: la guerra vista – con nera e amara ironia – dagli occhi di un bambino costretto a indossare la divisa e a inneggiare al Führer. Farà amicizia con una ragazzina ebrea e troverà – tra intrighi e risate – il modo di narrare gli orrori della Storia da una prospettiva diversa. Premio all’originalità già garantito con Taika Waititi che, da questo punto di vista, non è secondo a nessuno. E poi c’è Sam Rockwell che fa il nazista: insomma, da non perdere!
RICHARD JEWELL (esce il 16 gennaio): Clint Eastwood, con 90 primavere suonate, non perde lucidità e anzi ha intrapreso una strada e la sta perseguendo con coerenza. La sua visione su episodi pesanti della storia recente americana con “Richard Jewell” potrebbe fare un balzo in avanti rispetto ad “Attacco al treno”. L’attentato ad Atlanta 1996, durante le Olimpiadi, in parte sventato, e un percorso a ostacoli sempre sballottato tra la verità oggettiva e il racconto dei media. Intrigante oltre ogni ragionevole dubbio, è la parabola (discendente) dell’etichetta dell’eroe moderno. Cast pazzesco!
1917 (esce il 23 gennaio): Sam Mendes alla regia di un’opera già finita nelle candidature per l’Oscar. Arriva un po’ in ritardo forse (sarebbe stato bello averla pronta per il Centenario della Grande Guerra), ma racconta da dentro e con perizia tecnica probabilmente mai vista il primo conflitto mondiale. Guerra di trincea, quasi senza scampo, e non a caso la componente attoriale è “di gruppo”, senza primedonne. Un messaggio per uno dei film di guerra che si preannuncia visivamente di maggiore impatto. Nolan di “Dunkirk” ha fatto scuola?
ODIO L’ESTATE (esce il 30 gennaio): Fuori giri nel loro ultimo film “Fuga da Reuma Park”, che insisteva esclusivamente su cliché e sketch visti e rivisti, Aldo Giovanni e Giacomo provano ad andare fuori tempo (film in uscita il 30 gennaio e lontano dal Natale, e per di più si parla d’estate sin dal titolo) per tornare a fare ridere come sapevano. Diamo loro una nuova chance, forse l’ultima, col fido Massimo Venier alla regia. Riscatto o fine dei giochi?
IL DIRITTO DI OPPORSI (esce il 30 gennaio): Sullo sfondo di un’America razzista, ecco una vicenda che ha fatto epoca, pur non essendo così lontana nel tempo. Un tandem di attori divisi dalla generazione cui appartengono ma non certo dalla loro bravura (Michael B. Jordan e Jamie Foxx) per raccontare la vera storia dell’avvocato Bryan Stevenson, capace di combattere un sistema di giustizia ostile con il mondo di colore, sempre in netto svantaggio alla partenza di ogni processo.
DOLITTLE (esce il 30 gennaio): Robert Downey Jr., tra i Re Mida di Hollywood, alle prese con una pellicola che ha molta computer grafica e attori di prima fascia sia in carne ed ossa, sia quando prestano la voce agli animali co-protagonisti. Moderno San Francesco della medicina veterinaria, Dolittle promette di essere scanzonato nei toni e divertente, aperto davvero a tutti. Un viaggio lontano da casa a caccia di una cura nientemeno che per la Regina Vittoria: una sorta di nuovo “Jumanji”, ergo puro intrattenimento.
Giovanni Gardani