Torbiere di Marcaria, riserva incantevole
Non si finisce mai di apprendere. E farlo in un ambiente dalla bellezza struggente, tra punti di avvistamento suggestivi, voli d’uccelli, ghiacci che fermano l’acqua in superfice, fango, foglie morte e nutrie che ti camminano intorno é davvero un’esperienza straordinaria.
Le torbiere di Marcaria – riserva naturale – sono un luogo davvero incantevole se si è amanti delle zone umide, del silenzio, della poesia della natura che scrive pagine sublimi. Ci si sente davvero piccoli.
Ho imparato – e non lo sapevo – che le api che vivono in maniera comunitaria, quelle che generalmente conosciamo, non sono che una minimissima parte delle speci che esistono in natura. La maggior parte delle api – e quelle più importanti per l’impollinazione – sono esseri solitari, un po’ come me. Ho appreso che le nutrie non sono i draghi cattivi delle favole e che se ne hai rispetto, ti guardano un poco e se ne vanno via. Ho visto uccelli che affrontano i ghiacci per procacciarsi il cibo ed ho seguito impronte sul fango che si perdevano tra le piante.
Ad osservarlo ed a girarlo tutto ci vogliono un paio d’ore. Una in più se decidi di fermarti in uno degli osservatori posti sul percorso ad attendere che qualcosa capiti. E qualcosa capita spesso. Sulla sterrata e nella quiete ho sentito la grandezza della natura, ho visto quello che poi è un po’ il succo della nostra terra. Terra d’acqua, terra di fatica e di poesia. Terra d’emozioni difficilmente descrivibili.
Il disegno dei ghiacci, quello dei rami e dei fili d’erba, le orme di altri esseri che percepisci, anche se non sempre vedi. L’incontro con gli uccelli stanziali, la sorpresa di ritrovarsi in cammino, in un angolo di mondo semplice eppure così finemente strutturato da essere libro dalle mille pagine. Ho visto ciò che mi ha fatto stare bene – per un paio d’ore – quel che in fondo siamo. Esseri d’un universo in cui ogni vita, da quella più piccola alla più grande, ha una sua importanza fondamentale.
Evviva il parco Oglio Sud, evviva le torbiere di Marcaria, evviva la natura che si riappropria di spazi in cui l’uomo ha avuto il suo da fare. Sotto vi lascio la scheda della riserva, nel caso voleste andarci a fare un giro. Se siete fotografi ed avete un buon teleobiettivo poi, quello è il vostro mondo. Un mondo pieno di poesia e di vita.
Nazzareno Condina
Torbiere di Marcaria
La riserva degli aironi
La riserva naturale Torbiere di Marcaria è una piccola zona umida racchiusa entro un paleomeandro del fiume Oglio, cioè un vecchio tracciato fluviale abbandonato dal fiume e situato a poca distanza dallo stesso. La riserva si estende quindi in una sorta di “catino” il cui limite è dato da una scarpata che raccorda la valle con le vicine superfici rialzate (livello fondamentale della pianura) con differenze altimetriche fino a 4-5 metri. Nella conca, naturalmente umida per la falda superficiale molto prossima al piano di campagna, si sono sviluppate, fin da tempi remoti, distese di canneto e altre formazioni palustri. Le condizioni asfittiche del suolo hanno impedito la decomposizione dei residui vegetali, che si sono accumulati e che conferiscono il caratteristico colore ai suoli, scuri perchè molto ricchi di sostanza organica. Questi depositi si estendono da un minimo di 3 ad un massimo di 6 metri di profondità e sono stati sfruttati in passato per l’estrazione della torba, impiegata come combustibile. La presenza di piccoli bacini lacustri dai contorni regolari trae origine proprio da questa passata attività.
Vegetazione
Le Torbiere di Marcaria sono per oltre i due terzi ricoperte da vegetazione a canneto con i piccoli appezzamenti a cariceto, composti da diverse specie di carici. Intervallati ai cariceti o sotto forma di aggallati sugli specchi d’acqua sono da segnalare tratti piuttosto compatti e uniformi di felce d’acqua. Gli specchi d’acqua ed i fossi sono ricoperti, soprattutto nei periodi tardo-primaverili ed estivo, da coltri di lenticchie d’acqua e altre piccole piante galleggianti e da alcune emerse ma radicate al fondo, come il Nannufero. Recentemente è stata segnalata la presenza della rara Viola major.
Tra le piante sommerse, scarsamente presenti, si notano rari aggruppamenti a Ceratofillo. Nelle aree più emerse il canneto si è evoluto in fitti e intricati aggruppamenti a Salice grigio, dalla caratteristica infiorescenza piumosa e profumata, la prima ad apparire in primavera. In mezzo al canneto spiccano alcuni alberi isolati di Pioppo ibrido, residui di precedenti coltivazioni e di Salice bianco. In alcuni tratti marginali sono presenti altri arbusti come Frangola e Indaco. Nei piccoli stagni dell’area recentemente rimboschita si sono sviluppate due piante acquatiche di particolare interesse: la così detta “erba-vescica”, rara pianta carnivora a fiori gialli, e la così detta “erba-pesce”, piccola felce d’acqua.
Fauna
Invertebrati
Studi passati hanno accertato la presenza di 35 specie di coleotteri idroadefagi (legati alle zone umide) che hanno permesso di considerare il sito tra gli ambienti più importanti d’Italia per queste rare specie
Anfibi e rettili
Sono state rilevate quattro specie di anfibi, tutte appartenenti agli anuri: Rana verde, Raganella, Rospo comune e Rana di Lataste. Tra i rettili sono presenti Biscia d’acqua, Lucertola muraiola e Ramarro.
Uccelli
Le Torbiere di Marcaria hanno assunto in questi ultimi anni una notevole importanza ornitologica per l’insediamento di una garzaia (colonia di aironi) su canneto, salice grigio e pioppi ibridi isolati. Negli ultimi anni è stata accertata la nidificazione di Nitticora, Airone rosso, Airone cinerino, Airone bianco maggiore, Garzetta, Airone guardabuoi e Sgarza ciuffetto. I canneti e la vegetazione ripariale offrono condizioni ambientali ideali per la sosta, l’alimentazione e la riproduzione di numerose specie di uccelli acquatici, tra le quali alcune di rilevante interesse: Tuffetto, Tarabusino, Marzaiola, Falco di palude, Porciglione, Nibbio bruno, Martin pescatore, Cannaiola verdognola, Cannareccione e Migliarino di palude.
Mammiferi
Sono presenti: Riccio, Talpa, Toporagno, Pipistrello nano, Moscardino, Arvicola, Faina, Donnola, Volpe, Tasso e Nutria.
Inquadramento territoriale e informazioni utili
Posizione geografica: Lombardia Sud-orientale
Comune: Marcaria (MN)
Altitudine media: 23 m s.l.m.
Superficie: 52 ettari di riserva e 40 di area di rispetto
Informazioni di servizio
Ente gestore: Parco Oglio Sud, piazza Donatore del Sangue, 2
Calvatone (CR) – E-mail: info@ogliosud.it
Come arrivarci
In auto: Si arriva dalla S.S. 10, si entra a Marcaria, si parcheggia nella Piazza Umberto I e a piedi si entra nella riserva imboccando la via di fronte alla piazza tra i portici e Via Crispi
In treno: Marcaria è servita dalla linea ferroviaria Mantova-Piadena-Milano con la stazione (senza biglietteria) a poche centinaia di metri dalla Riserva.
In bus: esiste un servizio giornaliero da e per Mantova (A.P.A.M.)
ATTENZIONE! i gruppi devono essere preventivamente autorizzati dal Parco, le visite individuali sono libere ma sono possibili soltanto lungo i percorsi indicati.