Calcio Oglio Po: le pagelle di Giovanni Gardani

PRIMA CATEGORIA

CASALESE 7

E’ una Casalese raminga, quest’anno, nel suo 110imo compleanno con l’Icio Ferrari mai disponibile e gare giocate tra il Baslenga2, San Giovanni in Croce, Colorno e Parma. Il voto fa media tra la partenza horror e il periodo difficile durato fino a ottobre e una grande ripresa sul finale di girone d’andata: l’obiettivo playoff resta alla portata, con qualche punto in più iniziale si poteva parlare anche di primo posto. Peccato per l’eliminazione dalla Coppa Emilia (bastava poco, pure lì, per essere in gioco) e per l’ultimo ko a Collecchio. Ma il progetto cresce sulla base di un gruppo consolidato e, con meno infortuni, può esplodere.

VIADANA 4.5

L’ultimo successo in casa Calestanese rilancia i ragazzi in gialloblu, che però hanno davvero visto le streghe. Molto più vicini al baratro che ai primi posti che, in estate, molti si auspicavano, i viadanesi devono ora serrare le fila per risalire la china. Anche la scorsa stagione il girone d’andata fu molto complicato, ma non a questi livelli. Dopo il ko nel derby con la Casalese, gialloblu quasi mai in carreggiata: la speranza è che dal mercato (Amponsah si è già presentato con una tripletta) arrivino le risorse necessarie. Che comunque al gruppo, tecnicamente parlando, già non mancano.

PSG 7

Voto alto, forse. Ma dobbiamo considerare il pregresso: il Psg, infatti, rischiava la sparizione soltanto quest’estate. Alla fine invece non solo la società si è iscritta, ma è rimasta pure in Prima, senza temuti declassamenti. In un girone molto complicato, quasi tutti all’inizio consideravano spacciata la formazione blugranata di Alex Gozzi. Il quale invece, impostando un gran lavoro difensivo (il Psg ha una delle retroguardie meno battute), ha spremuto punti soprattutto negli scontri diretti. Con un Mansouri più convinto e questo Galvani, la salvezza è alla portata. E varrebbe quanto una Champions con una rosa giovanissima.

SECONDA CATEGORIA

ORATORIO SANTA MARIA 6

In linea di galleggiamento, pienamente in salvo sin qui, con il rischio playout alle spalle, ma nemmeno troppo lontano, la squadra di Galafassi sta portando a termine il suo compito, ossia la mission di una neopromossa, che di solito è la salvezza. Tuttavia senza qualche distrazione i gussolesi potevano avere qualche punto in più, non tanto per guardare ai playoff, che quest’anno sono lontanissimi – anche perché il passo delle prime due del girone rischia di annullarli – ma per avere una maggiore serenità da qui a fine torneo. Insomma, senza infamia né lode, in attesa di capire se nel ritorno il Santa Maria vorrà fare da guastafeste. Manca – Persico Dosimo a parte – uno scalpo importante.

POMPONESCO 6

Ci aspettavamo un campionato di minore sofferenza dai blues, che invece hanno dato il colpo di coda giusto a fine anno per rialzarsi e respirare, migliorando una situazione di classifica che andava facendosi complicata. Oggi la zona playout dista 6 punti, un buon margine, ma l’impressione è che la rosa, pur giovane, del Pomponesco possa ambire a qualcosa in più. Basterebbe migliorare qualche pareggio trasformandolo in verso positivo, dato che le 6 sconfitte su 15 sono un numero anche accettabile, in un girone di Seconda che, con molte big e pretendenti, non risparmierà né farà sconti a nessuno. I giovani di casa, molto interessanti, non tradiscono mai e vanno valorizzati.

POLISPORTIVA FUTURA 6

Voto identico al Pomponesco, ma con una differenza di cui tenere conto: la squadra di Avona è stata ricostruita praticamente da zero e all’inizio si è visto, con una serie di sconfitte preoccupanti. Poi qualcosa è scattato: una scintilla che ha riportato in alto i dosolesi, con quattro vittorie di fila e una classifica finalmente più bella. Peccato per la frenata e qualche titubanza nel finale di girone d’andata, altrimenti oggi parleremmo di zona playoff, obiettivo non dichiarato ma alla portata. Nel ritorno ci si aspetta un cambio di passo, considerando che adesso il processo di amalgama è senza dubbio stato completato. Ne vedremo delle belle?

RAPID UNITED 6.5

Al netto dei 3 punti che dovrebbero arrivare contro la Dinamo Gonzaga (gara sospesa a mezz’ora dalla fine sul 3-0 per i nostri, e da lì si riprenderà nel recupero), la Rapid ha fatto sognare nelle prime 6-7 giornate, quando si pensava potesse competere addirittura per la vetta. Poi il ridimensionamento legato a qualche inciampo qua e là, che fisiologicamente ha riportato i mantovani nei ranghi attesi a inizio torneo. In ogni caso, con quei 3 punti quasi scontati (guai a distrarsi, sono troppo importanti), la Rapid chiuderebbe l’andata a un solo punto dal quinto posto dunque ad un soffio dai playoff. Centrarli vorrebbe dire chiudere a testa alta una stagione decisamente più complicata, come coefficiente di difficoltà, di quelle passate nel girone cremonese.

TERZA CATEGORIA

MARTELLI 7.5

Pure qui si ragiona al netto degli ultimi recuperi di domenica: peccato per il mancato successo in casa Primavera, sfumato al 95’, altrimenti oggi avremmo i giallorossi addirittura al primo posto nel girone B di Cremona. Essere comunque a -1 dalla Leoncelli, per una squadra costruita un po’ tardi e amalgamatasi nel corso delle settimane, è un grande risultato, che potrà ora essere sublimato dal lavoro di Marco Mantovani. Quest’ultimo ha accettato di scendere dalla Prima alla Terza categoria per lavorare coi giovani, pronto ad esaltare le loro qualità. Uno su tutti? Musliju, che pure giovanissimo non è più, finalmente esploso dopo stagioni di su e giù.

RAPID JUNIOR 8

La migliore rivelazione del torneo? Forse sì, anche se chi conosceva la rosa della Rapid sapeva di avere a che fare con ottimo materiale. Per qualche giornata è stata anche in testa, adesso è scesa a -3 dal primo posto, ma è in piena zona playoff, in un campionato che raramente ricordavamo così bello e compatto lì nelle piazze nobili. L’impressione è di avere a che fare con una squadra senza paura, che ha saputo battagliare alla pari con tutti, senza mai partire battuta e facendo anzi diversi sgambetti alle big: come spesso accade coi giovani, a volte ci si distrae con le “piccole”, quando però i punti pesano uguale. Migliorando questo dato, si potrà davvero volare.

GUSSOLA 6

Il progetto di Alvaro Cappelli e Orazio Sarzi ha bisogno di pazienza. Ripartenza doveva essere, e anno zero, e tale è stato. Tredici punti, con un paio di pareggi andati di traverso giusto all’ultimo minuto e un problema di tenuta mentale proprio nelle fasi finali dei match (vedasi anche il derby perso con la Martelli), certificano che la squadra già c’è, ma che al contempo le basta davvero poco per fare un salto di qualità auspicabile e auspicato. I playoff sono a 8 punti, un po’ tanti forse, ma se la squadra ingranerà la marcia della continuità, volta a evitare sprechi, mai dire mai in vista del girone di ritorno. Il vero problema è il campionato corto, che non consente grandi rientri.

CANNETESE 5.5

Ci si aspettava un po’ di più dai ragazzi di Mazzi: rosa da sempre giovane, che però quest’anno voleva provare a stazionare nelle zone alte. Lo ha fatto all’inizio, per poi perdersi dentro a qualche pareggio di troppo (5 su 11 sin qui). Peccato perché la Cannetese ha dimostrato di avere le qualità per mettere in crisi chiunque, subendo rimonte folli (con la Primavera da 1-4 al 70’ a 5-4) che hanno frustrato la voglia di volare dei rossoblu. Playoff difficilissimi da artigliare, ma a Canneto vogliono comunque un girone di ritorno da protagonisti, preparando il terreno ad aspirazioni diverse. Il futuro, anche ad obiettivo lontano, comincia adesso. E questo a Canneto lo sanno da tempo.

DON BOSCO MARCARIA 5

Delusione del girone d’andata: è vero che la rosa è nuova, così come il tecnico e che ripartire non è mai banale né scontato, ma i 10 punti al giro di boa sono decisamente troppo pochi. Non si è visto lo sprint giusto quando sarebbe servito e, del resto, due soli successi conquistati sin qui confermano che qualcosa è mancato. Pure per la Don Bosco era l’anno zero, in una stagione che ha segnato la “ripartenza” per tante realtà nostrane. Nel ritorno recuperare posizioni è un dovere, per migliorare la classifica e porre le basi – evitando stravolgimenti – per il campionato a venire. Non tutte le ciambelle riescono col buco: e soprattutto non tutte riescono subito.

Giovanni Gardani

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